
Habemus papam. Vignetta del 10/05/2025 in CTXT
Traduzione della vignetta: "È un Papa progressista".
La tortura papale iniziata il 21 aprile con la morte del 266° viceré e l'elezione del prossimo massimo rappresentante di Dio in terra si sta finalmente placando, grazie alla idem.
In questi giorni intensi di isteria di massa, di manganellate cardinalizie, di barzellette e di tontoloni, si sono viste, sentite e lette ogni sorta di irrilevanza riempitiva, ma se c'era qualcosa di risibile era il presunto progressismo di Robert Prevost, il prossimo Vicario di Cristo e artista già noto come Leone XIV.
Susanna Griso, nell'introduzione del suo programma mattutino su Atenta 3, che tutto può essere definito tranne che di contenuto giornalistico, ha esordito dicendo: "È un Papa progressista, sì, ma con delle sfumature". E io ho fatto schizzare il caffè dalle risate.
La destra non ha gradito il papato americano in quanto continuatore dell'ideologia di Bergoglio, che l'imbecille Milei ha definito "comunista","imbecille" e "rappresentante del maligno sulla Terra".
Come è possibile che con il presunto progressismo del Papa ci sia chi deve fare le piroette per non offendere nessuno (senza riuscirci), come Xavier Garcia Albiol, che in un tweet, poi cancellato, ha affermato che se il nuovo Papa è considerato "progressista" per aver difeso "una maggiore visibilità delle donne" o il riconoscimento delle coppie omosessuali, "ben venga".

Papa progressista è un ossimoro. Quello che qualcuno vorrebbe dire è che questo è forse un micron meno conservatore dei comuni papi o papabili. Non è una novità in tontolandia, lo abbiamo già visto con Giovanni Paolo II, che fu anche definito "progressista" dalla "stampa" e poi finì per beatificare un collaborazionista nazista e simili.