Povertà in Spagna

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Povertà in Spagna

La povertà in Spagna. Vignetta del 20/09/2025 in CTXT

Traduzione della vignetta: 12,5 milioni di persone sono ancora a rischio di povertà e/o esclusione sociale "Non siate tristi, questa volta siamo stati nelle notizie per quasi un minuto e mezzo".

Della povertà si parla raramente perché è un argomento "scomodo" che rompe con i discorsi trionfalistici della crescita e perché non tutti la mettono in relazione diretta con alcuni eventi quotidiani che fanno notizia. La povertà è anche alla base di molte altre storie di cui non sappiamo nulla, ma di cui, in un modo o nell'altro, siamo tutti consapevoli dell'esistenza. Di tanto in tanto qualche notizia ci ricorda ancora una volta a che punto siamo.

Così, l'ultimo rapporto della Rete europea contro la povertà (EAPN-ES), redatto con i dati del 2024, ha lasciato diversi titoli e conclusioni non meno preoccupanti perché ben noti.

Una delle affermazioni più diffuse è che più di quattro milioni di persone in Spagna vivono con meno di 644 euro al mese, ma ce ne sono altre ancora più tristi.

La Spagna ha il tasso di povertà infantile più alto dell'UE

La Spagna è al di sopra della media dell'Unione europea (UE) in tutti gli indicatori di povertà, esclusione e disuguaglianza ed è il quarto Paese con la più alta percentuale di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, dietro solo a Bulgaria, Romania e Grecia. Particolarmente preoccupante è il tasso di povertà infantile, il più alto dell'UE, con 2,3 milioni di bambini e adolescenti che vivono in condizioni di povertà.

La Spagna rimane il Paese dell'UE con il più alto tasso di povertà infantile, pari al 29,2%. E per coloro che vogliono dare la colpa al governo attuale o a quello precedente, ho brutte notizie. La situazione è stagnante da più di 15 anni.

Il problema abitativo come fattore perenne di povertà

L'alloggio, un problema cronico difficile da risolvere perché è una questione di volontà e perché nessun governo è realmente in grado di farlo, continua a essere una delle principali preoccupazioni della popolazione spagnola ed è anche un importante fattore di povertà che aumenta le disuguaglianze esistenti nelle Regioni autonome.

L'aumento dei prezzi è particolarmente evidente negli affitti, la cui spesa media mensile è aumentata del 39,3% a livello nazionale tra il 2014 e il 2024, quasi il doppio se confrontata con la rata del mutuo (+20,1%). Questo aumento è stato più marcato nelle Isole Baleari (+77,6%) e nelle Isole Canarie (+68,1%) che, insieme alla Comunità di Madrid, alla Catalogna e alla Regione di Valencia, sono le regioni in cui la percentuale più alta di popolazione vive con una spesa elevata per l'alloggio (40% o più del reddito), superiore alla media nazionale.

L'ultima proposta importante in questo senso è stata la creazione di un numero telefonico gratuito, lo 047, per rispondere alle domande sui regolamenti e sugli aiuti disponibili. Per divertirsi un po', il numero scelto strizza l'occhio all 'articolo della Costituzione che riconosce il diritto di tutti i cittadini a godere di un alloggio dignitoso e adeguato, di cui quest'anno ricorre il 47° anniversario. Non vedevo uno scherzo del genere dai tempi delle famose e famigerate ciabatte Keli Finder o dell'altra più recente campagna dei"Derrocholics" sui prezzi stracciati delle bollette elettriche.

Tuttavia, il rischio di povertà e/o esclusione sociale (tasso AROPE) è sceso nell'ultimo anno dal 26,5% al 25,8% della popolazione, circa 12,5 milioni di persone (200.000 in meno), il dato più basso dal 2014. Per EAPN-ES si tratta di una riduzione significativa, che riflette l'impegno nelle politiche sociali degli ultimi anni, ma avvertono che dal 2014 le cifre non sono riuscite a scendere sotto il 25% della popolazione. In altre parole, almeno 1 persona su 4 nel nostro Paese è rimasta a rischio di povertà e/o esclusione sociale nell'ultimo decennio.

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