A sinistra il plagio perpetrato da Sánchez, a destra il lavoro originale di Molina (inviato dall'autore).
Il Comune di Madrid ha annunciato la mostra temporanea di vignette"Ambiente e cambiamento climatico globale".
Tanto per cominciare, la vignetta che illustra il manifesto e il volantino è un grossolano, palese e più che evidente plagio di un'opera del collega nicaraguense Pedro Molina, ma non è l'unica. Sono tutti plagiati. Sono tutti plagiati, con l'aggiunta di lievi e maldestre modifiche. Il tizio ha tolto le firme e ha dato loro una colorazione schifosa. Si è persino impegnato a fondo per farli sembrare brutti.
Non c'è bisogno della prova di un esperto o di essere uno studioso di grafica per dimostrarlo, basta passare le immagini attraverso Google Lens o TinEye. Potete dare un'occhiata e godervi il lavoro mal fatto.
Questa mostra non ha un lasciapassare. Perché esista il plagio, il plagiatore deve rivendicare la paternità, che è esattamente ciò che fa l'"artista" che espone.
Bisogna essere molto maldestri e/o molto stupidi per pensare che nessuno si accorga del massiccio plagio, ma gli organizzatori non sono certo degli sprovveduti perché non hanno fatto nemmeno il più semplice dei controlli. La grande varietà di stili avrebbe dovuto almeno far sorgere dei sospetti.
L'"autore" del plagio è un certo Miguel Ángel Sánchez Sánchez e, secondo il dossier(copia locale) in cui si può conoscere il profilo dell'autore del plagio, la mostra è presentata"attraverso illustrazioni originali (sic) e divertenti del suo autore", che ci assicura che si tratta di:"una mostra a cui ha lavorato per quasi 3 anni, dedicando circa 3 giorni a ogni dipinto".
Sarebbe divertente se non fosse così imbarazzante.
Pedro Molina mi ha inviato un'e-mail in cui mi metteva sulle tracce di questo plagio massiccio, di cui si è accorto grazie a un tweet dell'illustratrice e fumettista Anne Derenne (Adene).
Molina è convinto che ci siano altre vignette di altri autori noti di diversi Paesi che sono state plagiate e ritiene importante denunciare questo oltraggio, soprattutto perché si tratta di un'istituzione ufficiale, dalla quale ora si aspetta una spiegazione.
Adene è chiaro che si tratta di un plagio e, poiché anch'io sono sicuro che sia così, vi lascio qui le 33 pagine di vignette nel caso vogliate giocare a scovarle e a dare credito ai loro legittimi autori.
Per non esagerare, inizio con un plagio che fa crollare l'universo del plagio. Miguel Ángel Sánchez Sánchez ha plagiato... NIK! Non me l'aspettavo. Ecco, con Gaturro incluso XD.
Menéame ne aveva già catturato un altro (anche questo ampiamente condiviso all'epoca).
Aggiornamento 08/05 - 14:25
Infine, anche se non era necessario, l'autore ammette il plagio e offre la sua particolare visione della realtà. Questo è quanto riporta eldiario.es:
"Di fronte a diverse accuse nei social network e nei media digitali specializzati, Sánchez lo ammette durante la sua conversazione con Somos Madrid, dopo che una prima telefonata era stata interrotta da "problemi di copertura nella metropolitana". Il responsabile della mostra, che in tutte le pubblicazioni al riguardo si presenta come l'autore delle vignette, ora chiarisce:"Le ho prese dalla rete, da Internet, ma tutto è fatto con la migliore volontà".
Alla domanda sulle ragioni per cui non ha consultato o almeno accreditato gli artisti originali, suggerisce che quando li ha incontrati, non sempre la loro paternità era indicata. Non è il caso della vignetta che illustra il manifesto della mostra, ispirata a un'opera originale del nicaraguense Pedro Molina, che è firmata."Non ho nemmeno accreditato le opere come mie", si difende Sánchez.
Ma l'aspetto più grave di tutto questo è che, secondo Sánchez, gli organizzatori erano consapevoli che le vignette erano state rubate da Internet e che il Comune "sa che le idee non sono proprie".
Comunque...
L'umorismo nei guai, una raccolta di casi
Casi di vignettisti che hanno avuto problemi di una certa importanza a causa delle loro vignette o illustrazioni satiriche. Ci sono anche alcune storie di altre persone che, senza essere vignettisti, sono finite nei guai per averle condivise.