La Guerra ispano-americana in vignette
Vignette spagnole (La Correspondencia, Blanco y Negro, D.Quixote, Cuba Española) e americane (The World NY, Herald) confrontate in una "infografica" dell'epoca. Fonte: The San Francisco Call, 15 maggio 1898, pagina 18.
quale fu l'esito della Guerra ispano-americana?
La Guerra ispano-americana (dal 25 aprile al 12 agosto 1898), nota anche come "Disastro del '98" o "Guerra cubana del 1898", non solo segnò il declino dell'impero spagnolo e la perdita delle sue ultime colonie d'oltremare per una nuova distribuzione dei territori, ma aprì anche un'altra contesa che fu combattuta sulle pagine dei tabloid.
La guerra del 1898 fu la prima guerra, se non provocata, almeno accelerata dal sensazionalismo dei media. Quest'anno è addirittura considerato l'anno della nascita della stampa tabloid negli Stati Uniti, che ha avuto un'impennata nella stampa spagnola.
I media americani ritraevano il loro Paese come lo "Zio Sam" tradizionalmente potente e giusto, mentre dipingevano gli spagnoli come barbari, assassini, ignoranti, bugiardi, simpatici, ipocriti e vestiti come toreri e banditi. Si sono spinti fino a inventare massacri, umiliazioni e torture, dedicandosi a una propaganda senza mezze misure.
Gli spagnoli alzarono anche il tono di quello che stava già iniziando a essere chiamato 'antiamericanismo' per ritrarre gli 'yankee' come maiali invasori, saccheggiatori e assassini, mentre l'immagine più spesso utilizzata per simboleggiare lo spagnolo era quella di un feroce leone.
A seconda della lettura dei vari resoconti del conflitto, si possono trovare versioni che enfatizzano gli attacchi di una banca o dell'altra, facendo pendere la bilancia della colpa.
C'è molta più documentazione sulle vignette americane che su quelle spagnole, che furono pubblicate più ampiamente nelle riviste che nei giornali, suppongo in parte a causa della coincidenza dell'inizio della crisi della stampa spagnola, che colse di sorpresa alcune testate e anche della credibilità di cui godevano altre all'epoca.
Cartoni animati del periodo della Guerra ispano-americana
Si tratta di una rassegna di alcune, ma non di tutte, le vignette che si sono incrociate tra le due parti su giornali e riviste, prima, durante e dopo la Guerra ispano-americana. Sono ordinati per data, tutti sono del 1898.

Rivista La Campana de Gràcia, numero 1498, 29 gennaio.
Didascalia: "Con la maschera dell'amicizia ha già una gamba dentro"
11 febbraio, vignetta di Sullivan sul Times (Washington D.C.) sulle dimissioni dell'ambasciatore spagnolo Enrique Dupuy de Lome per i suoi commenti sulle relazioni con gli Stati Uniti riguardo all'isola di Cuba e su McKinley, dubitando della sua capacità di servire come presidente e descrivendolo come debole, populista e politicastro.
Quattro giorni dopo, la corazzata Maine esplose.

Vignetta non firmata dell'11 marzo pubblicata sull'Hot Springs Weekly Star. L'eterno Zio Sam rimprovera lo spagnolo: Questo è tradimento/falsità? Ai suoi piedi un marinaio morto.
Sullo sfondo, le tombe di coloro che sono morti nell'affondamento del Maine. Sopra la bandiera statunitense la legenda "eroi del Maine".
Lo spagnolo fa un gesto di inchino, sopra di lui c'è un piccolo cartello con scritto "simpatia ipocrita".

Vignetta pubblicata su The Salt Lake Herald del 27 marzo. Gli intermediari cercano di fermare lo "Zio Sam" per evitare il confronto con la Spagna, sullo sfondo la corazzata americana affondata "Maine", uno dei fattori scatenanti della guerra e origine della frase e del grido di guerra:"Ricordati del Maine, al diavolo la Spagna! - "Ricordate il Maine, al diavolo la Spagna!
I barbari spagnoli

Sempre il 27 marzo, in The Anaconda Standard (Montana), si dedica un ampio spazio alla crudeltà degli spagnoli e si sostiene che la portano nella miscela dei loro diversi tipi di sangue. "Non hanno pietà perché sono spietati", dicono senza ulteriori argomenti. In tre illustrazioni mostrano gli spagnoli che arrostiscono un uomo a morte e torturano e uccidono altri in vari modi.

Vignetta del Chicago Chronicle pubblicata sul The Herald il 1 aprile
La guerra sembra imminente e nell'immagine uno "Zio Sam", determinato a combattere lo spagnolo, cerca di allontanare il Presidente McKinley, raffigurato come una bambinaia che lo avverte di fare attenzione a non svegliare il re bambino (Alfonso). Nella sua culla compaiono parole legate alla situazione economica della Spagna

Il 10 aprile The Saint Paul Globe scrive in prima pagina: "I semi-barbari della penisola iberica hanno appeso la bandiera bianca per un periodo di cinque giorni"

Vignetta del New York World pubblicata il 21 aprile sulla prima pagina del Topeka State Journal. Lo Zio Sam che invita la Spagna a lasciare l'emisfero occidentale:
"A lei la scelta, signore, in modo pacifico o con la forza".
Cosa ha perso la Spagna
Pagina da The San Francisco Call del 24 aprileun giorno prima dell'inizio della guerra, con il titolo"Ciò che la Spagna ha perso, i Paesi che sono sfuggiti alla corona dal 1640"
30 aprile 2898. Vignetta di Ramón Cilla nella rivista Madrid Cómico. L'espressione "no sea mackinleiro" si riferisce al presidente americano McKinley. Il tono delle vignette in Spagna denota una certa distanza, quasi indifferenza.
In effetti, alcuni documenti sottolineano che per molti passò quasi inosservata, in quanto gli effetti della guerra furono percepiti più da coloro che avevano interessi commerciali nelle colonie che dalla gente comune.
Molti hanno persino tirato un sospiro di sollievo sapendo che non sarebbero più stati mandati a servire in quei luoghi.

The Evening Star, 12 maggio, vedere pagina.
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